DAL DIARIO DI ALICE – Lucideddu

Giovanna Pennacchi è lieta di presentare la mostra

Dal diario di Alice

fotografie di Lucideddu

a cura di Fanny Borel

16 marzo – 6 aprile 2017

Inaugurazione giovedì 16 marzo 2017 – Ore 18.30

Il 2017 vede Acta International aprirsi al lavoro di giovani fotografi, proponendo il lavoro di promettenti artisti che si formano nel contesto romano ed internazionale. Tra questi, Lucia Cadeddu, in arte Lucideddu, presenta il lavoro Dal diario di Alice, scaturito da una riflessione svolta nell’ambito di un progetto per un libro d’artista. Immaginando il libro come un diario, non connotato dalla usuale scrittura ma dalle immagini, Lucideddu si è immersa in Alice nel Paese delle Meraviglie e Attraverso lo specchio guidata dal fascino per la giovane protagonista delle avventure di Lewis Carroll in particolare per le sue caratteristiche di coraggio, fantasia e tenacia di fronte alle difficoltà. Alice fa parte di un mondo determinato da regole e strutture ben definite: la possibilità di finire nel “paese delle meraviglie” le fornisce un pretesto per mettersi alla prova in contesti che sono ben lontani da lei, cimentando le proprie capacità di adattamento, sfidando le proprie paure e superando gli ostacoli facendo prevalere un ponderato raziocinio rispetto all’istintività che la caratterizza.  

Per la composizione delle immagini, Lucideddu parte dalla sua idea e le costruisce con vari elementi attraverso gli scatti che lei stessa realizza. Sono presenti nella mostra fotografie a colori, in bianco e nero e cianotipie, che riflettono l’interesse della fotografa per le varie tecniche di stampa. 

Lucideddu proviene da un piccolo paese della Sardegna. 

Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Roma, laureandosi nel corso di scenografia. Ha seguito vari corsi di aggiornamento sul linguaggio del cinema, sulla messa in scena e conoscenza dei film; per poi dedicarsi in particolare al video e  alla fotografia.

Da anni alcuni dei temi che affronta nei suoi lavori sono l’identità di genere e il mondo al femminile, lavorando in particolare col nudo: un percorso che va dalla masturbazione al rapporto con le altre donne e al lesbismo, in un riscoprire il proprio corpo, i propri desideri, i propri spazi, la propria sessualità, spesso nascosta e repressa o rappresentata da stereotipi in immaginari limitanti. 

Lavora con ironia, sensibilità e una perenne insoddisfazione che la porta a ridiscutere in continuazione le sue opere.

Fanny Nina Borel

Testo critico

Galleria
ACTA INTERNATIONAL
Direzione: Giovanna Pennacchi e Diego Mormorio
via Panisperna, 82/83
00184 Roma
tel +39 06.47742005
www.actainternational.it

COME IN CIELO COSI’ IN TERRA – Serena Vittorini

Giovanna Pennacchi is pleased to present the exhibition

Come in cielo, come in terra

Photographs by Serena Vittorini

Diego Mormorio and Fanny Borel, curators

January 25 – February 15 , 2017

Opening Wednesday January 25 at 6,30 pm

Serena Vittorini’s photographs show a reaction to materialism from which society is struggling to free itself.

During her stay in Lodine, a small inland town, whether through personal research, or good fortune, Ms. Vittorini found a way to capture moments that reveal humanity’s ancestral coexistence with Nature. Those fundamental moments in the life of human beings are often ignored, but they show the sole possibility humanity has to reconcile with the environment, and consequently with itself.

Fanny Borel

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ACTA INTERNATIONAL

Direzione: Giovanna Pennacchi

via Panisperna, 82/83

00184 Roma

tel +39 06.47742005

www.actainternational.it

info@actainternational.it

COME IN CIELO COSI’ IN TERRA – Serena Vittorini

Giovanna Pennacchi è lieta di presentare la mostra

COME IN CIELO, COSì IN TERRA

fotografie di Serena Vittorini

a cura di Diego Mormorio e Fanny Borel

25 gennaio – 15 febbraio 2017

Inaugurazione mercoledì 25 gennaio  ore 18:30

 

Le fotografie di Serena Vittorini costituiscono una reazione al

Materialismo del quale la società stenta a disfarsi. Il suo lavoro

Rappresenta una sottile, incalzante esortazione a focalizzare

L’attenzione su dettagli che vengono normalmente fagocitati da

Ritmi vitali più consoni alle macchine che agli esseri umani, da

Prerogative fallaci e soprattutto da necessità di dubbio valore.

Durante il suo soggiorno a Lodine, piccolo paese dell’entroterra

Sardo, la fotografa ha avuto modo di cogliere, sia attraverso la sua

Personale ricerca che in modo fortuito, i momenti che regolano

L’ancestrale coesistenza dell’uomo e della natura. Quei momenti

Fondanti della vita dell’essere umano, che spesso sono ignorati ma

Che costituiscono l’unica possibilità per l’uomo di riconciliarsi con

L’ambiente e , di conseguenza, con se stesso.

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ACTA INTERNATIONAL
Direzione: Giovanna Pennacchi
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Fragility – Photographs by Barbara Luisi

Senza titolo

Giovanna Pennacchi is pleased to present

Fragility

Photographs by Barbara Luisi

Curated by Manuela De Leonardis

November 21 – December 14, 2016

Opening reception: Monday, November 21, 2016 – 6:30 PM

Bodies that intertwine giving way to the movements of a virtual dance, fast-paced dialogues of gazes: the series Fragility (2013-2015) defines the meaning of intimacy by allowing traces of eroticism to surface without any sense of provocation. Often hands and feet are the focus. Barbara Luisi shares an intimacy that is born out of the improvisatory quality of the models’ gestures (they are no professionals), rather than from the exigencies of the photographic set, from their whispered words, and from the way they move in the darkness of her studio, “each one expressing feelings of being trapped inside themselves.” A perceivable unconditional freedom enters in the composition of the image. Fragility is understood as something other than a potentially labile psychological condition, in its potential as gift, as a secret to protect. Together with nature, art—in all its declinations—is an unending source of inspiration throughout the centuries. Especially the art one can breath in Rome where Luisi goes at age eighteen when she starts photographing. Michelangelo’s Pietà—the neat naturalness of the figures and the aspiration to perfection of the forms—is a model that will come back in time, along with Caravaggio’s hallmark, that is, the theatricality in the use of light, and the pulsating and ambiguous sensuality that filters through Bernini’s sculptures, all the more so when the subject is the Ecstasy of Saint Theresa. The classical legacy—absorbed and processed over time—is synthesized by an emblematic work such as the Torso of Discobolus (restored like a wounded warrior) in the Musei Capitolini, marble copy dating to the I century A.C. of Myron’s sculpture, restored and reinterpreted between 1658 and 1733 by the French sculptor Pierre-Etienne Monnot, in which the tension of the thrust forward is already captured in the following moment.

The language of black and white, printing mostly with silver gelatin on baryta or pigment prints, at times also as platinum prints, is a necessary choice if photography is to enhance reality through the subtraction of elements. Just as with music, in which countless possibilities are given through the combination of only seven notes.

(Manuela de Leonardis)

Barbara Luisi was born in Munich and works between New York, Zurich and Camogli (Italy). A violinist since the age of nine, after graduating from the Munich Arts and Music High School, she continued her studies at the Hochschule für Musik und Theater in Munich. She has played with some of the most important European orchestras, such as the Munich Philharmonic, the Orchestre Nationale du Capitole of Toulouse, and the Bayerische Staatsoper. In addition, she was First Violin in the Pocci String Quartet. Fascinated by the camera obscura, she started to experiment with photography at the age of seventeen. Portraiture, often associated with theatre and music, is one of her favorite genres, along with nude, still life, and nocturnal photography. She has studies and worked with such photographers as Eikoh Hosoe, Art Streiber, Michael Grecco and Jock Sturges. Among her most recent solo exhibitions are: 2015 – Florence After Midnight Fall, Opera House, Firenze; Dreamland, Glorietta Gallery, Beirut; Night on Earth, NYU University, New York; 2014 – ŒUVRES RÉCENTES, European Center for Photography, Paris; Night and Nude, Emmeotto Gallery, Rome; Dreamland, Auditorium Fondazione Paolo Grassi, Martina Franca (TA). She is the author of the books, Nude Nature (Böhlau, 2008), Glühende Nacht (Böhlau, 2008), Pearls, Tears of the Sea (Böhlau, 2011), and Dreamland (Contrasto, 2014).

You can see some of her work at: www.barbaraluisi.com.

Information

Fragility. Photographs by Barbara Luisi

November 21 – December 14, 2016

Opening reception: Monday, November 21, 2016 – 6:30PM

Curated by Manuela De Leonardis

ACTA INTERNATIONAL 

Director: Giovanna Pennacchi

Via Panisperna, 82-83 – 00184 Roma

Gallery opening hours: Tuesday – Saturday, 3:30PM – 7:30PM  

Tel 064742005 

info@actainternational.it  

www.actainternational.it

Fragilità – Fotografie di Barbara Luisi

Giovanna Pennacchi è lieta di presentare la mostra

Fragilità

Fotografie di Barbara Luisi

a cura di Manuela De Leonardis

21 novembre – 14 dicembre 2016

inaugurazione lunedì 21 novembre – ore 18.30

Corpi che s’intrecciano dando forma a passi di una danza virtuale, dialoghi serrati di sguardi: la serie Fragilità (2013-2015) definisce il senso d’intimità, lasciando affiorare tracce di un erotismo non affatto provocatorio. Spesso sono le mani e i piedi le parti del corpo catalizzanti. La confidenza, di cui Barbara Luisi viene resa partecipe, nasce da gesti istintivi e improvvisi dei modelli (non professionisti), piuttosto che da esigenze del set fotografico, dalle loro parole sussurrate e dal modo in cui si muovono nell’oscurità del suo studio, “ognuno esprimendo i propri sentimenti dell’essere chiusi in sé.” Una libertà incondizionata – percepibile – che entra, quindi, nella costruzione dell’immagine. Fragilità intesa più che come condizione psicologica di qualcosa tendenzialmente labile, nelle sue potenzialità di dono, del segreto da proteggere.

Fonte inesauribile d’ispirazione, accanto alla natura, l’arte in tutte le sue declinazioni attraverso i secoli. Soprattutto quella che si respira a Roma, dove Luisi si reca a 18 anni quando inizia a fotografare. La Pietà di Michelangelo – quella naturalezza composta delle figure e l’aspirazione alla perfezione delle forme – è un modello che tornerà nel tempo, insieme alla teatralità nell’uso della luce tipicamente caravaggesca e alla sensualità palpitante e ambigua che trapela dalle sculture di Bernini, tanto più quando il soggetto è l’Estasi di Santa Teresa.

L’eredità della classicità – assorbita e rielaborata nel tempo – è sintetizzata da un’opera emblematica come il Torso di Discobolo (restaurato come guerriero ferito) dei Musei Capitolini, copia marmorea del I sec d.C. da Mirone, restaurata e re-interpretata tra il 1658 e il 1733 dallo scultore francese Pierre-Etienne Monnot, in cui la tensione dello slancio è già catturata dal momento successivo.

Il linguaggio del bianco e nero, attraverso l’utilizzo della pellicola, stampando prevalentemente alla gelatina ai sali d’argento su carta baritata o a pigmenti – talvolta anche al platino – è una necessità che porta la fotografa all’interpretazione del reale attraverso una riduzione degli elementi. Proprio come avviene nella musica, dove innumerevoli possibilità si esprimono attraverso la combinazione di solo sette note.

(Manuela De Leonardis)

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Barbara Luisi è nata a Monaco di Baviera, vive e lavora tra New York, Zurigo e Camogli (GE). Violinista dall’età di nove anni, dopo il diploma alla Munich Arts and Music Highschool ha proseguito gli studi presso la Hochschule für Musik und Theater di Monaco. Ha suonato in importanti orchestre europee quali la Munich Philharmonic, l’Orchestre du Capitole de Toulouse e la Bayerische Staatsoper ed è stata Primo Violino nel Pocci String Quartet. Affascinata dalla camera oscura, a 17 anni ha iniziato ad interessarsi alla sperimentazione fotografica. La ritrattistica, spesso associata al teatro e alla musica, è tra i generi che predilige, insieme a nudo, still life e notturni. Ha studiato e lavorato con i fotografi Eikoh Hosoe, Art Streiber, Michael Grecco e Jock Sturges. Tra le mostre personali recenti: 2016 – Vita Aeterna, Isaia, New York; 2015 – Florence after Nightfall, Teatro dell’Opera, Firenze; Dreamland, Glorietta gallery, Beirut; Night on Earth, NYU University, New York; 2014 – &Elig;UVRES RÉCENTES, Maison Européenne de la Photographie, Parigi; Night and Nude, galleria Emmeotto, Roma; Dreamland, Auditorium Fondazione Paolo Grassi, Martina Franca (TA).

E’ autrice dei libri fotografici: Nude Nature (Böhlau, 2008), Glühende Nacht (Böhlau, 2008), Pearls, Tears of the Sea (Böhlau, 2011) e Dreamland (Contrasto, 2014)

www.barbaraluisi.com

Informazioni:

Fragilità. Fotografie di Barbara Luisi

21 novembre – 14 dicembre 2016

inaugurazione lunedì 21 novembre – ore 18,30

a cura di Manuela De Leonardis

ACTA INTERNATIONAL

direzione: Giovanna Pennacchi

via Panisperna, 82-83 – 00184 Roma

dal martedì al sabato ore 15.30 – 19.30

Tel 064742005

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